Da RAEE a risorsa

Sono stati raccolti 40,8 kg di piccoli RAEE tra il 17 novembre e il 5 dicembre nelle 17 classi di San Giovanni in Persiceto che hanno partecipato alla terze edizione di RAEE@scuola3 che è un innovativo progetto di comunicazione ed educazione ambientale avviato lo scorso anno per la prima volta, per insegnare ai bambini delle scuole primarie, e di riflesso anche alle loro famiglie, cosa sono i Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche e come vanno gestiti.
Hanno aderito 12 classi della scuola primaria “Ermanno Quacquarelli” della Direzione Didattica di San Giovanni in Persiceto e 5 classi della scuola “Ubaldo e Gaetano Gandolfi” dell’Istituto Comprensivo di San Matteo della Decima per un totale di 377 ragazzi che sperimenteranno una modalità alternativa di raccolta dei piccoli RAEE per contribuire al raggiungimento degli obiettivi di riciclo.
RAEE@scuola 3 rappresenta il naturale completamento di un percorso virtuoso avviato nelle precedenti edizioni, ed è destinato a rafforzare i positivi risultati già ottenuti e a rendere sempre più diretta e continuativa l’interazione fra i soggetti interessati dal tema RAEE (cittadini, centri di raccolta, CdC RAEE). L’ambizioso obiettivo soggiacente è quello di rendere le scuole, in un prossimo futuro, non solo luoghi di apprendimento della corretta gestione, ma laddove è possibile, veri e propri centri permanenti di raccolta.
Il progetto, promosso dall’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) insieme al Centro di Coordinamento RAEE (CdC RAEE), con il supporto operativo di Ancitel Energia & Ambiente, è patrocinato del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.

Gli obiettivi
Solo una persona su quattro sa cosa sia un RAEE e come vada gestito. Inoltre ciascun italiano produce ogni anno in media 14,7 Kg di RAEE; di questi solo poco più di 4 kg pro-capite viene correttamente raccolto e avviato al recupero. È necessario incrementare la raccolta e il riciclo dei RAEE, soprattutto a fronte dei nuovi obiettivi che la Comunità Europea impone agli Stati Membri. La Nuova Direttiva RAEE 2012/19/UE, che è stata recepita dal nostro Paese attraverso l’approvazione del Decreto Legislativo n.49 del 14 marzo 2014, prevede la modifica dei quantitativi minimi di RAEE da raccogliere e cambia i parametri per il calcolo dei tassi di raccolta. La soglia minima da rispettare non si baserà più sui chilogrammi di RAEE raccolti per ogni abitante, ma sul rapporto tra i quantitativi raccolti e la media delle nuove apparecchiature immesse sul mercato nei tre anni precedenti. Dal 1 gennaio del 2016 si dovranno raccogliere almeno 45 tonnellate di RAEE per ogni 100 tonnellate di nuovi apparecchi immessi sul mercato (una quantità che diventerà di 65 tonnellate nel 2019). Attualmente si raccoglie solo una quantità di RAEE pari al circa il 30% dell’immesso sul mercato.
L’Italia dovrà passare da 8 kg/ab entro il 2016 a oltre 12 kg/ab nel 2019.

Da RAEE a risorse
Buttare i RAEE nella pattumiera o nel cassonetto della raccolta indifferenziata non solo è uno spreco perché si rinuncia al recupero di materie prime importanti (come ferro, alluminio, rame, plastica, ecc.) e metalli preziosi (come oro, argento, rame, ecc.) che sono riutilizzabili nei cicli produttivi, ma anche un costo per il comune e per la Società di gestione del ciclo urbano dei rifi uti, nonché un gesto dannoso per il pianeta. Infatti questi prodotti sono composti anche da sostanze inquinanti (come i clorofluorocarburi) e tossiche (come il mercurio) altamente nocive per l’uomo e per l’ambiente.